Visualizzazione post con etichetta CharlieB. e l'amara realtà. Mostra tutti i post
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domenica 3 maggio 2020

Facendo un sunto dell'isolamento casalingo.
Non ho visto molti film, ma serie TV sí, sono alla settima stagione dell'ennesima visione di Friends e alla seconda di Lucifer, piacevole scoperta.
Ho letto due libri: La fine é nota di Geoffrey Holiday Hall (abbattetemi ma...che due palle!) e Nozze di Maurizio De Giovanni  (una quasi garanzia)
Ho fatto 6 brioches, 3 focacce e svariate pizze, sulle brioche son piacevolmente sulla  buona strada, per le focacce ho la teglia che mi é avversa, sulle pizze forse ho trovato la giusta ricetta.
E, nonostante tutto ciò, ho perso tre chili. 
Ho fatto qualche videochiamata, la versione 2.0 dell'amicizia, meno alcool sicuramente, ma risate sempre, con l'aggiunta di un pizzico di malinconia.

sabato 25 aprile 2020

Che liberazione.

E dovremmo quest'anno, almeno provare a capire il senso di essere liberati.
Dalla costrizione di quattro mura, di una mascherina e due guanti.
Dall'imposizione di regole nuove, che ci distanziano gli uni dagli altri, che ci privano di una serata fra amici, della visione di uno spettacolo, del viaggio verso una meta agognata.
La comprensione potrebbe esserci, anche perché di tempo per riflettere ne abbiamo in abbondanza.

venerdì 24 aprile 2020

Era un anno iniziato un pò così, il duemilaventi, che non ci si poteva credere.

Tanto è vero che.
Mi sono messa a dieta.
Ho riordinato le suppellettili più amate, per non parlare dei peluches.
(non si storca il naso per l'età poco congrua con i peloselli, come si fa a non amarli?)
Sto riappropriandomi di quello spazio infido che corrisponde al nome di cucina.
Ho affinato l'arte di tener da conto farina (00, 0, 1, manitoba) e lievito (di birra, essiccato, istantaneo, cremor tartaro e bicarbonato).
Sto scoprendo il piacere di prendersi cura di sè e dei propri spazi vitali.
Mi passa più velocemente la giornata ora rispetto ad allora.

Una manciata di settimane. Una manciata di settimane che han stravolto le nostre vite.

sabato 17 ottobre 2015

Saran le basette.

Son stata dal parrucchiere (che i capelli grigi per ora preferisco camuffarli).
Sfogliando uno di quei settimanali che si leggono solo dal parrucchiere (e dai dentisti no, che mi devono spiegare, i dentisti, perchè solo riviste di motori o donna moderna) ho visto un taglio molto caruccio.
L'ho fatto vedere al mio tosatore di fiducia e lui ha approvato, precisando solo temeva la mia rosa.
(si sa che le rose han le spine, e la mia le ruota tutte verso l'alto, al mattino sembro un istrice inquietato, poi son solo inquietata).
Comunque mi ha invitato a tener la foto in primo piano, e mi ha sforbiciato la zazzera, poi phonato abbondantemente domando la rosa bizzosa.
Il risultato è discreto, anche se la tipa sul giornale, mi pare, sia tutta un'altra cosa.
 

mercoledì 14 ottobre 2015

E saran dolori.

Ho una caviglia dolorante.
Ma, tanto tanto.
Tocca trovare la forza di andare dal medico della mutua più brutto del mondo, tocca trovar la forza di non ridere per il suo abbigliamento arlecchinesco e la sua pettinatura paggettistica, tocca sorbir la predica per esser sorda ai suoi richiami.
E che tocchi.

sabato 26 settembre 2015

Compensare, con pensare.

Mai come quest'anno il mio conto corrente mi pare sempre più striminzito.
Ho sempre ascoltato con perplessità le amiche affannate nel preoccuparsi per tirar fine mese.
Non che sia una milionaria, tantomeno una formichina, ma avevo un gruzzoletto accumulato in tempi di singletudine molto ascetica che resisteva bene. 
Ed io con levità ne attingevo per i miei piccoli piaceri.
Perciò il nuovo stato di zitellaggine post-40 anni più predisposto al gaudente vagabondaggio nel weekend sta creando scompensi psichici nel guardare il conto ridursi a velocità inquietante.
E, nonostante tutto ciò, neanche un barlume di ravvedimento.

martedì 15 settembre 2015

Sono una greve creatura.

Suorina.
Non solo ti sei venduta capace di qualcosa che non sai fare.
Non solo hai pontificato su come andrebbe meglio organizzata la Little Valley.
Non solo singhiozzi millantando cardiopatie peggioranti giorno dopo giorno.
Non solo, quando non singhiozzi, parli a bass- sussurri al posto di parlare.
E già tutto ciò basterebbe ad inimicarti pure gli stipiti delle porte (ed effettivamente bisogna ammettere che sei coraggiosa - o incosciente).
Oggi hai rivelato di essere a dieta.
Ingrassante.
Ma quanto ti posso detestare?

sabato 12 settembre 2015

Roma a novembre, che mi si lasci una speranza.

Al solito, la mia preoccupazione era sproporzionata rispetto a quel che in realtà è accaduto.
Un quasi nulla di fatto, un rimbrotto fattomi più per accontentarmi che per convinzione.
Archiviata la faccenda, son sorti come funghi nuovi guai.
Ma vuoi che stavolta io mi preoccupi?
Krukken è stata sostituita da una Suoretta qualsiasi per il parto imminente.
Una Suorina che non sa fare una beata fava di quel che sa fare Krukken. E ok, Krukken è un bijoux raro da trovare, ma porcaccia! Suoretta si sta rivelando un buco nell'acqua strepitoso (oltre che mia toppata incredibile, io che mi vanto sempre di capire al volo le persone!)
Non solo pare incapace della qualunque mansione, ma è pure piangina quasi a livelli di Linguetta.
La boss pensionata la vede già come fumo negli occhi, e ha deciso di scorticarla viva appena possibile.
Ed infatti si son aperte le scommesse sulla durata di Suoretta fra le nostre fila (la quotazione che va per la maggiore è fine settembre).
E, dulcis in fondo, il bossino mi ha proposto allegramente di imparare il lavoro di Krukken. 
Ho quella lieve sensazione di un greve futuro imminente.

domenica 6 settembre 2015

Ho combinato un casino.
E, porcamiseria, mi si è conficcato come chiodo arrugginito in testa.
Pertanto finchè non risolvo, niente, tabula rasa.
Solo ansia.

martedì 1 settembre 2015

Quanti giorni lascerò passare prima di prender appuntamento?

Credo di essere fra i pochi esseri a cui un'infezione dentaria si evince dal rientro dalle ferie in Trentino (e solo dal Trentino) con un lividore fra il ginocchio e la caviglia di una delle due gambe (qui, sì, si va a caso) destinato a gonfiarsi a dismisura.
Una decina d'anni fà sul polpaccio sinistro.
Dopo un paio d'anni sullo stinco destro.
Stasera ho notato la caviglia destra arrossata e pingue.
E non servono impacchi, salassi, pomate, ghiaccio, antibiotici, anzi, fan pure peggiorare la situazione.
Basta andar dal dentista, fare una semplice panoramica e scovar dove si sono imboscati quei fottuti batteri.
Poi son dolori, peggio del lividore e gonfiore se ci si pensa, poi.

lunedì 13 luglio 2015

Il curriculum: atto I, scena I, interno giorno.

Io non so gli altri ma.
Se io fossi alla ricerca di un lavoro, e di questi tempi so bene quanto sia penoso stressante ansiogeno, non riuscirei comunque mai durante un colloquio a propormi capace di mansioni delle quali invero non ho idea.
Io non so gli altri ma ne conosco almeno una che l'ha fatto.
E sostituirà la mia collega.
Io non so gli altri ma ne conosco una che rimane sempre inguaiata.

domenica 12 luglio 2015

Ma quante valli nella mia esistenza

Hai presente Sliding doors? Il film? Io poco.
Se non erro, il succo della questione è che il destino percorre strade che noi umani manco per sbaglio possiamo intuire, per cui mai impuntarsi nel solito tran tran ma cogliere gli spunti e i flussi che il quotidiano ti serve su un piatto (non sempre d'argento, questo è il caso di sottolinearlo).
Comunque sia, ieri riflettevo che insomma, in un modo o nell'altro, ho il numero di cellulare del tipo che mi squassa le farfalle nello stomaco.
Non dico che l'ho chiamato, suvvia, son pur sempre Charlie Brown, noi siam impediti in certe mosse ardite, però siam in un'epoca successiva alle lettere di S. Valentino, ho il vantaggio degli smartphones e mi sono smartizzata.
Pertanto ho osato un simpatico messaggio sugli addominali, la pizza e la birra. Ok, una porta scorrevole da scuola materna ma accontentiamoci.
La risposta è stata alquanto deludente:
"Ciao, io sono in val pincopalla"
Ora, non pretendevo che egli mi rispondesse come un fiorello ma neanche come un pistarino, ma porcaccia! almeno una risposta attinente al mio messaggio.
E niente, per ora la porta scorrevole si è incastrata. Fra il mio alluce ed il secondo dito del piede sinistro.

sabato 4 luglio 2015

Ed infin piovve pure.

Ieri sera uscita stagionale con le carampane amiche del paese.
Esse son tutte madri di ragazzotti e/o fanciulle fra i 10 e i 19 anni.
Siamo in periodo di esami di fine anno scolastico, di vacanze incombenti, di sagre, di diete.
Di cosa, quindi, si poteva parlare?
Istituto dei tumori e mestruazioni.
Ah le gioie del venerdì sera.

domenica 21 giugno 2015

21 giugno 2015.

Son due giorni che son di umore sereno, non buono o ottimo o felice, ma sereno.
Una fantastica sensazione di essere a posto, con me e con gli altri, ben disposta verso il flusso degli eventi.
Ho riconosciuto di aver fallito, eh sì, tre escursioncine son bastate a farmi capire che, no, non fa per me.
Mi piacerebbe davvero essere agile, scattante, sportiva, ma mi ritrovo ad arrancare, sudare, sbuffare come un mantice, con tutto un profluvio di insulti scoppiettanti dentro di me, altrochè il riempirsi il cor di viste mozzafiato!
Ho conosciuto, dopo un discreto quantitativo di mesi, un uomo degno di nota, il quale mi si è conficcato tra le viscere e il neurone mnemonico. Il quale ha pensato bene di millantare possibili ulteriori uscite salvo poi bambinescamente tirarsi indietro. La qual cosa non ha offeso la mia personcina, non ancora così illusa da essersi già costruita castelli rosa in testa, ma tantomeno il suo defilarsi ha tolto dal mio cervellino la sua visione.
L'estate è iniziata ufficialmente oggi; le ferie, se mai ci saranno, son ancora lontane; la stranezza di quest'annata si riflette pure nelle aspettative, quasi annullate causa l'assoluta incertezza lavorativa di luglio/agosto; l'unica certezza è il bisogno quasi ormai impellente di staccare la spina per almeno due settimane.

mercoledì 27 maggio 2015

La divaccia

Il Signor Giulio si sbagliava.
Il potere non logora solo chi non ce l'ha.
Ma anche chi l'ha avuto e sta per perderlo.
E pure chi non lo vuole e se lo ritrova fra le mani.
E pure chi lavora per entrambi i soggetti.

venerdì 15 maggio 2015

Lagrime mnemoniche

Sta diluviando, tempo ideale per scrivere, così come le giornate malinconiche.
Da qualche parte, non so perchè, ho un che di struggente, che freme nel esprimersi nei momenti cupi tristanzuoli uggiosi.
Non che sia triste, per la verità, anzi, sono settata stabilmente sull'ottimo umore, qualche scazzo temporaneo ma gestibile.
Che poi, alle volte, pare pure che lo sia, trista, in quanto facilmente commovibile (commoche?). 
L'altra sera al concerto di Vecchioni, per carità era una serata di beneficenza e ci stava che l'atmosfera fosse tensiva, ma ho pianto a ben due canzoni, di cui una a me ignota, bellissima e di cui non ricordo più nulla!
La mia amica mi ha guardata perplessa, il che mi ha perplesso: come, tu non ti sei disciolta in lacrime?
L'unica consolazione, una sciura attempata, nella fila davanti, che ha pianto dall'inizio alla fine.

sabato 9 maggio 2015

Mala scripta currunt

Una delle cose che mi snerva maggiormente nella lettura è la parola trentatrè con l'accento sulla e quando, almeno a mia memoria grammaticale, non ci vada assolutamente, l'accento sulla e.
Anche sè stesso invece di se stesso squieta il mio animo sensibile.
Sopporto con sufficienza borbottante i refusi sparsi, che, umanamente, ammetto, ci possano stare.
Ma non m'era ancora capitato di leggere un romanzo in cui la pagina 64 finisca con 
"...alcuni enormi, delle vere bestie, glielo garantisco. Le nostre quer-"
e la pagina 65 inizi con
""Non avranno preso l'acqua, eh?" s'informò Ruche in tono".
Questo è un serio tentativo di collassare il mio fragile sistema nervoso.


venerdì 1 maggio 2015

dell'inciviltà

Sono una persona tollerante, paciosa, socievole.
Ma soprattutto civile.
Mi spaventa la violenza fine a se stessa come quella con uno scopo.
Posso razionalmente comprendere la protesta, l'incazzatura, il sollevar gli scudi.
Ma non posso comprendere e tantomeno giustificare la distruzione di beni pubblici e privati.
E mi spaventa che ci sia chi condivida, comprenda, partecipi a tali scempi.

martedì 28 aprile 2015

Occhio al prezzo

Quando ho indossato per la prima volta gli occhiali con le lenti progressive ho esultato.
Nessun fastidio, sbandamento, nausea, niente, anzi una bellezza riuscir a veder da lontano (beh pure da un metro, essendo particolarmente talpata) nonchè riuscir a leggere senza dover fare quel pessimo movimento dell'allontanar da sè il foglio stringendo gli occhi per metter a fuoco.
Da quel momento, e son passati neanche due anni, ho già cambiato un paio d'occhiali, non riuscendo a leggere, e dovendo quindi fare quel pessimo movimento, che però non faccio, togliendo invece elegantemente gli occhiali e avvicinando il foglio, sì proprio come il buon compianto Mike.
La situazione si è ripresentata in queste ultime settimane, non riesco a mettere a fuoco le lettere su libri volantini rogiti e,  ok che mi garba molto cambiar montatura, ma insomma non è che costino du' euretti.
Sicchè nella mia mente ho pianificato di andar dall'ottico, di far l'esamino, di spiegargli che non è che possa cambiar occhiali come si cambiano calzini, di porgergli una mia vecchia montatura su cui incastonare le lenti per la lettura, di pagare baci abbracci adieu.
Sono andata dall'ottico, ho fatto l'esame, ho spiegato di voler un paio per la lettura.
La montatura nuova è color blu notte.

venerdì 24 aprile 2015

Gli altri son sempre i più, noi i più pirla.

Eccoci, perchè non debba sembrare che sia risparita o impigrita o monca.
Ho solo giornate più impegnative del tempo che fù.
E quando ho tempo per me devo dar un senso al caos che ho tralasciato per far altro, meglio o peggio che sia chi può dirlo.
In questo momento non ricordo chi disse che la vita è quella cosa che accade mentre siamo impegnati a far altro (ok, lo so, son una pessima riportatrice di citazioni); io concordo. 
E comunque, il nervoso oggi, quando è comparso in Valle un omino tutto orgoglioso del suo primo libro, per tutelare la sua opera inedita.
Nel fargli i complimenti, ci si è lasciate andare ad affermazioni forti, da parte di Kermit, sulla mia qualità narratrice, da parte mia, sulla difficoltà di trovar tempo (ma quando mai ci ho provato seriamente?).
L'omino, tronfio, ha spantegato che lui lavora normalmente, ma il libro l'ha scritto in due settimane, durante le vacanze dell'anno scorso. 
Certo, stima immensa, per carità, ma omino carissimo, col piffero un inedito di 190 pagine lo scrivi in due settimane!
Stima ed una leggerissima punta di invidia.