domenica 21 giugno 2015

21 giugno 2015.

Son due giorni che son di umore sereno, non buono o ottimo o felice, ma sereno.
Una fantastica sensazione di essere a posto, con me e con gli altri, ben disposta verso il flusso degli eventi.
Ho riconosciuto di aver fallito, eh sì, tre escursioncine son bastate a farmi capire che, no, non fa per me.
Mi piacerebbe davvero essere agile, scattante, sportiva, ma mi ritrovo ad arrancare, sudare, sbuffare come un mantice, con tutto un profluvio di insulti scoppiettanti dentro di me, altrochè il riempirsi il cor di viste mozzafiato!
Ho conosciuto, dopo un discreto quantitativo di mesi, un uomo degno di nota, il quale mi si è conficcato tra le viscere e il neurone mnemonico. Il quale ha pensato bene di millantare possibili ulteriori uscite salvo poi bambinescamente tirarsi indietro. La qual cosa non ha offeso la mia personcina, non ancora così illusa da essersi già costruita castelli rosa in testa, ma tantomeno il suo defilarsi ha tolto dal mio cervellino la sua visione.
L'estate è iniziata ufficialmente oggi; le ferie, se mai ci saranno, son ancora lontane; la stranezza di quest'annata si riflette pure nelle aspettative, quasi annullate causa l'assoluta incertezza lavorativa di luglio/agosto; l'unica certezza è il bisogno quasi ormai impellente di staccare la spina per almeno due settimane.

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