sabato 26 settembre 2015

Compensare, con pensare.

Mai come quest'anno il mio conto corrente mi pare sempre più striminzito.
Ho sempre ascoltato con perplessità le amiche affannate nel preoccuparsi per tirar fine mese.
Non che sia una milionaria, tantomeno una formichina, ma avevo un gruzzoletto accumulato in tempi di singletudine molto ascetica che resisteva bene. 
Ed io con levità ne attingevo per i miei piccoli piaceri.
Perciò il nuovo stato di zitellaggine post-40 anni più predisposto al gaudente vagabondaggio nel weekend sta creando scompensi psichici nel guardare il conto ridursi a velocità inquietante.
E, nonostante tutto ciò, neanche un barlume di ravvedimento.

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