Visualizzazione post con etichetta CharlieB. e quella poltiglia che son i sentimenti. Mostra tutti i post
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domenica 10 maggio 2020

La pazienza é la virtù.

Ci sono momenti in cui, boh, chissà che ci passa per la testa.
Nonostante siamo coscienti che quel che stiamo facendo sia una solenne cavolata, ormai siam partiti, e come piccoli lemuri davanti ad una scogliera andiamo avanti.
Completando la minchiata, sappiamo bene che non potremo tornare indietro, che dovremo solo sperare nel buon cuore degli altri, che non ci saranno arrampicate sugli specchi che terranno, che solo il tempo forse potrà esserci alleato.
Ecco, chi me l'ha fatto fare di essere sincera con un'amica? Sulla bellezza, oltretutto!

lunedì 20 luglio 2015

Sprazzi di weekend.


Gli aperitivi costituzionalmente dovrebbero essere accompagnati da almeno tre tartine a testa, ma, se proprio proprio, basta una ciotolina di arachidi ed una di patatine. Il drink a piombo non esiste.
Ci son uomini che ti offrono cene, uomini che ti offrono viaggi, uomini che ti offrono ghiaccioli. Uno dei tre potrei pure frequentarlo nel prossimo futuro.
Quest'estate si attende non agosto ma la fine dell'estate, ed è la più lampante conferma che si sta invecchiando.
Gli uomini della vergine turbano i miei ormoni, implacabili.
Ne avevo in mente un'altro ma mi è sfuggito, e ciò è ulteriore conferma di anzianità.

domenica 12 luglio 2015

Ma quante valli nella mia esistenza

Hai presente Sliding doors? Il film? Io poco.
Se non erro, il succo della questione è che il destino percorre strade che noi umani manco per sbaglio possiamo intuire, per cui mai impuntarsi nel solito tran tran ma cogliere gli spunti e i flussi che il quotidiano ti serve su un piatto (non sempre d'argento, questo è il caso di sottolinearlo).
Comunque sia, ieri riflettevo che insomma, in un modo o nell'altro, ho il numero di cellulare del tipo che mi squassa le farfalle nello stomaco.
Non dico che l'ho chiamato, suvvia, son pur sempre Charlie Brown, noi siam impediti in certe mosse ardite, però siam in un'epoca successiva alle lettere di S. Valentino, ho il vantaggio degli smartphones e mi sono smartizzata.
Pertanto ho osato un simpatico messaggio sugli addominali, la pizza e la birra. Ok, una porta scorrevole da scuola materna ma accontentiamoci.
La risposta è stata alquanto deludente:
"Ciao, io sono in val pincopalla"
Ora, non pretendevo che egli mi rispondesse come un fiorello ma neanche come un pistarino, ma porcaccia! almeno una risposta attinente al mio messaggio.
E niente, per ora la porta scorrevole si è incastrata. Fra il mio alluce ed il secondo dito del piede sinistro.

mercoledì 1 luglio 2015

L'amore ai tempi degli smartphone.

Ieri non ero in gran forma.
Caldo, lavoro, pensieri, digestione, insomma non avevo voglia di uscire.
E bisognerebbe ascoltare se stessi ogni tanto.
E invece non ho ascoltato, e sono uscita.
E chi potevo incontrare? Sì, esatto, il tipo che mammamiaquantètipo.
Nel preciso istante in cui ero mollemente appoggiata sulla mano il cui relativo gomito era spalmato sulla scrivania, indecorosa.
In tutto ciò, la mia amica ha avuto la capacità, la prontezza, l'arguzia, di dirottare il discorso in modo che il tipo, lui, mi desse il suo numero di cellulare ed io, di rimando, gli facessi uno squillo affinchè lui abbia a sua volta il mio.
In tutto ciò, ho impiegato uno smisurato quantitativo di secondi a salvare il suo numero e poi a richiamarlo.

lunedì 29 giugno 2015

Sagra after sagra...

Essere invitata ad uscire da un compagno delle medie fa strano.
A quasi quarantasei anni fa strano, tanto.
E non è che sia invecchiato male, non è neanche noioso, anzi brillante più di quanto ricordassi, sulla galanteria avrei qualcosa da ridire ma qui mica si sta a spaccar il capello in quattro.
E' l'idea della possibilità di quagliare che crea una sorta di ridarola che va mica bene.

domenica 21 giugno 2015

21 giugno 2015.

Son due giorni che son di umore sereno, non buono o ottimo o felice, ma sereno.
Una fantastica sensazione di essere a posto, con me e con gli altri, ben disposta verso il flusso degli eventi.
Ho riconosciuto di aver fallito, eh sì, tre escursioncine son bastate a farmi capire che, no, non fa per me.
Mi piacerebbe davvero essere agile, scattante, sportiva, ma mi ritrovo ad arrancare, sudare, sbuffare come un mantice, con tutto un profluvio di insulti scoppiettanti dentro di me, altrochè il riempirsi il cor di viste mozzafiato!
Ho conosciuto, dopo un discreto quantitativo di mesi, un uomo degno di nota, il quale mi si è conficcato tra le viscere e il neurone mnemonico. Il quale ha pensato bene di millantare possibili ulteriori uscite salvo poi bambinescamente tirarsi indietro. La qual cosa non ha offeso la mia personcina, non ancora così illusa da essersi già costruita castelli rosa in testa, ma tantomeno il suo defilarsi ha tolto dal mio cervellino la sua visione.
L'estate è iniziata ufficialmente oggi; le ferie, se mai ci saranno, son ancora lontane; la stranezza di quest'annata si riflette pure nelle aspettative, quasi annullate causa l'assoluta incertezza lavorativa di luglio/agosto; l'unica certezza è il bisogno quasi ormai impellente di staccare la spina per almeno due settimane.

domenica 13 maggio 2012

Quando le zavorre svaniscono, il sollievo.

Eran tre anni che attendevo questo momento.
Finalmente.
La cicatrice è rimarginata.
Ieri era il compleanno dell'ex, quell'ex, quello che fastidiosamente, impietosamente, dannatamente, non se ne va dai pensieri, impastoiato fra ricordi odori rabbie risate.
Ieri era il suo compleanno, e me ne son dimenticata.
Ok, è bastato un accenno al giorno e mi è scattata l'associazione. 
Ma non ci ho rimuginato io di mia iniziativa. Non ho temporeggiato per non essere la prima a mandar un sms, e neanche per essere l'ultima. 
Ok, poi il messaggio l'ho mandato. 
Ma era giusto quello, un messaggio, nessuna sottotraccia sentimentale, neanche una ranocchia saltellava in attesa della risposta, neanche una verifica che il cellulare fosse acceso funzionante a volume alto.
E, tutto ciò, io l'ho trovato bellissimo.