E sì che dovrei essere lieta di andare a lavorare domani.
Dopo aver passato giorni a brontolare che l'inattività di un giorno settimanale mi facesse sentire *sbagliata*.
Dopo aver sudato, e continuando a farlo, per farcela in quattro giorni a fare quel che prima facevo in cinque.
Dopo aver sbuffato per esser stata cooptata a far da autista materna nel giorno libero.
Dovrei, esserne lieta.
Certo, non l'ho scelto io, nè, tantomeno, chiesto io. Mi è stato gentilmente imposto. Su istigazione di una LaToya qualsiasi, istigata a sua volta da quella gran testina di Codaliscia.
Dovrei, doppiamente, esserne lieta.
Essendo Codaliscia stato bocciato ancora prima di avanzar pretese. Il boss snasa un giorno di cazzeggio totale a sue spese.
Dovrei, e decido di esserlo.
Mi convingo che quattro ore di mattina e poi basta, posson bastare.
Mi ritrovo a dover far da portinaia, sempre domattina, al nuovo arrivato, Marmottone da Bozen.
Mi capacito che domani mattina passerà il Giro d'Italia fra le 11 e le 12,30. Strade chiuse in ogni dove.
Mi consulto con la compagna di disavventura.
Mi comunica, garrula, che ha deciso di non venire domani, inizierà a giugno.
Come ha deciso? Ma allora si poteva scegliere!?!
RispondiEliminaIl giro d'Italia è passato anche da qua ed acqua a volontà... no.snob
RispondiElimina@Paolo: Possiamo scegliere quando e quante ore fare...il venerdì, di rigore.
RispondiElimina@no.snob: i ciclisti ti ispirano rime auliche di tutto rispetto! ;)