domenica 29 maggio 2011

Da mio padre, che domande.

E dopo il venerdì più temporalesco degli ultimi ottocentocinquantaquattr'anni, credo, un clima estivo di pregevole fattura si è instaurato.
Cielo terso, di quell'azzurro che gli occhi ci annegano dentro.
Sole luminoso, di quel tepore che la lingua ti si biforcutizza dalla voglia di spaggiarti a far niente se non pigrare.
Arietta frizzante, di quella temperatura che la pelle d'oca appare e scompare in un frrr e alzi il mento per farti far altre coccole.
Beh beh. Giornate ideali per tirar fuori la bicicletta dalla cantina dove è rimasta confinata per quasi un'anno.
Il punto focale era trovar la chiave del lucchetto. Che, immancabile e implacabile, tutti gli anni, riesco a dimenticare in una tasca di qualche giubbetto o di qualche tracolla.
Incredibile. Mentre affettavo le melanzane, ieri, l'illuminazione! Nella tracolla verde. Sicuro!
E non ci posso credere. Nel primo cassetto della scrivania, due minuti dopo, ho pure trovato il suo doppione.
Ma, mai essere troppo felici quando qualcosa gira giusto.
Sì', ho tirato fuori la bici.
Sì, l'ho spolverata.
Sì, ho gonfiato le ruote.
Sì, ho aperto il lucchetto (con una sola delle due chiavi).
Sì, ho poggiato il mio regal deretano sul sellino e niente.
La ruota andava da un lato il manubrio dall'altro.
Eccheè?
Auch. Manca un bullone. 
E quando mai l'ho perso?!
E, per sapere, dove diamine ne vado a prendere un altro?

3 commenti:

  1. quindi questa pedalata è riuscita o rimandata? baci baci Lela.

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  2. ferramenta... (lo so, so farmi odiare con una sola parola!) ottimo! ('n abbraccio)

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  3. @Lela: E' stata rimandata, nel senso che ho scammellato a piedi!

    @Nathan: Che simpatico umorista! Tale e quale ricordavo! :P - ottimo e pure giuoioso oggi, chedddici? -

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