mercoledì 20 ottobre 2010

Ti ricordi del pelìde?

E dire che quando ho fatto il cambio stagionale, qualche mese fà, ero tutta contenta di me stessa.
Ero stata diligente, premurosa, delicata, attenta.
Nel muovermi ho avuto cura di non sfregare contro angoli stipiti taniche d'olio.
Nello star seduta ho compostamente tenuto una postura atta a non urtar gambe di tavoli persone animali.
Nei giorni di pioggia ho accuratamente evitato le pozzanghere, ho monitorato a metri di distanza se qualche automobilista sfrecciasse nella mia direzione felice di potermi inzaccherare, ho retto l'ombrello come si deve, proteggendo tutta la personcina da capo a piedi.
Ed ero tutta lieta del risultato. Mentre toglievo dall'armadio infradito sandaletti e ciabatte, riponevo scarponcini scarpotte scarpette che, davvero incredibile, avevano mantenuto un aspetto più che rispettabile. Quasi quasi nuove, pochi segni, zero patacche, un paio di cuciture allentate o poco più.
Ma esse covavano un alieno.
Tutte e dico tutte e tre le paia che, per ora, ho riutilizzato hanno una voragine interna nella parte posteriore.
Il nemico non era il nefando clima, non era nemmeno l'incauta mobilia sul mio cammino, e manco il sadico guidatore, no, il nemico era il mio tallone.

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