domenica 21 ottobre 2012

Le vie per l'inferno sono coronate di bancarelle.

Il mercatino domenicale.
E sia.
Stiam parlando di un paesucolo brianteo, mancante di laghi colline fiumiciattoli chiesette quattrocentesche o quanto di più pittoresco si possa abbinare a queste lande.
Il mercatino domenicale.
Dieci ma forse anche dodici bancarelle sotto gazebi di plastica bianca lercia e tristanzuola.
3 di ciarpame simil-bigiotteria che su telenova neanche le prenderebbero da smerciare alle 3 di un'alba ferragostana.
1 di borse di lana fatte a mano dalla trisavola di ste pore diavole che bramano una qualsivoglia brandina su cui ronfare sognando lo studiozeta del sabato notte.
2 di momi, altrove note come caramelle sciolte atte alla distruzione dentale o paradentale o dentierale di chicchessia.
2 di quadri quadretti rettangolotti dipinti da tal luigivattelappesca in un momento di ispirazione fra una cotoletta ed un bianchino.
1 di fantastiche composizioni a puntocroce per decorare graziosamente il bagno di servizio del vostro amato cottage in Toscana.
1 di conigli nani, quattro per la precisione, che zampettavano sconfortati su un manto d'erba in PVC grigio (quel coniglio con la macchia nera sul muso mi ha inculcato in testa il Gino e la Marcella, ma non l'ho abbattuto, chè col karma non si sa mai).
1  di palloncini a forma di delfini pokemon hellokitty che ti fan rimpiangere i palloncini rossi che ti scivolavano via dal polso con lacrimazione istantanea della durata di circa mezz'ora/trequartid'ora.
Ed infine, la mia fine
1 di focacce e dolciumi sparsi.
Proprio accanto all'edicola meta della mia camminata.
Un krapfen una frittella et una ciambella.


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