lunedì 15 agosto 2011

Il pranzo di Ferragosto (ma lo si può scrivere minuscolo?)

I bambini del 2000 o suppergiù al ristorante son più civili delle precedenti generazioni. Il gheimboi, o come piff si chiamano quelle scatoline che smanettano, li rendono mansueti e pacifici come mucchine al pascolo.
L'attesa per le pietanze è sempre una lunga estenuante snervante ecatombe di briciole di grissini.
Le pietanze, quando poi arrivano, son sempre meno gustose di quel che ci si era immaginato. Lasciando sempre uno spazio per il dolce che bisogna ingollare a piombo avendo già il caffè fumante in attesa. 
Ma, il punto fondamentale di quest'anno è stato il maitre.
Azzannato verbalmente da mia madre, nota impaziente per natura, più volte.
Ma, ho intuito, non azzannato solo verbalmente.
Avendo ella, fra un crampo di fame ed uno sbuffo di nervosismo, avuto il tempo di ammirare le chiappe. A sua detta, alte sode e perfette per il pantalone della divisa.

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