Ma che è? Le cascate del Niagara?

Lunedì 13 giugno 2011.

Ore 6,23. Mi sveglio.

Un rumore che inizialmente non comprendo. Un buio pesto che cozza con l'ora segnata dall'orologio. 

Il diluvio universale.

Che possa essere di buon auspicio?

Mi accorgerò nello srotolarsi della giornata che può anche non essere poi così roseo il presagio.

Ed infatti. 

Nell'ordine.

La CharlieCar cicola ma non parte. Sballonzola su se stessa ma non s'avvia. Desolata, allagata, smidollata.

Arrivata in Valle, trovo Misery carponi a caccia della chiave della sua Cassettiera Magica (contenente i sacri libri mastri dei vari salari dei vari sudditi, succulento bottino eventuale, ma sempre, sempre, sempre, tenuto sotto chiave). Non la troverà più, tanto da chiamar il fabbro per scassinar la C.M., non senza prima aver convocato tutti i valligiani muniti di chiave per verificare se, in qualche universo alternativo, le altrui chiavi aprissero lo scrigno (nel qual caso il possessore della detta chiave avrebbe baciato Misery per trasformarsi poi in rospo).

Mi sistemo alla scrivania e ops il tampone dell'inchiostro precipita sul pavimento, sderenandosi il coperchio (incredibile! non cade dal lato imbrattante).

Misery, nel nervosismo in cui versa, si prende un caffè e se lo rovescia sulla camicia bianca (temevo, vista la giornata, uno striptease indigesto, il Fato mi ha risparmio in questo frangente).

Mi faccio io il caffè, il bicchierino si sguiscia tutto, schizzando brodaglia moka a fontanella. Su quattro pagine quattro firmate da clienti. Sotto lo sguardo attonito del boss.

La fotocopiatrice si pianta reclamando lo svuotamento del toner usato.

La smartcard non funziona.

Il server cade.

E poi, alle 16,00 un altro diluvio.

E poi, l'arcobaleno.