domenica 7 novembre 2010

L'albume, questo traditore.

C'è da chiederselo.
L'impegno pratico, l'azione manuale, l'intafugnarsi nel manovalare, tutto a riprova di quel che si filosofeggia con tronfia sicumera.
Tu proclami che serve l'impegno?
Tu t'infervori sull'organizzazione in ogni minimo dettaglio?
Tu sottolinei che non basta l'impegno, ci vuole anche l'entusiasmo?
Tu enfatizzi l'umiltà di saper seguire i consigli della saggia esperienza altrui?
Io l'impegno l'ho attivato, puntando addirittura la sveglia di domenica mattina alle 8.
Io mi son organizzata ben benino, tutto l'occorrente ricontrollato tre volte, tutto posto in bell'ordine.
Io son pure balzata dal letto sorridente canticchiante pimpante e col chiodo fisso.
Io ho ascoltato, letto, memorizzato, malfidato della mia memoria, stampato quel che avevo memorizzato.
C'è da chiederselo.
Perchè l'impasto di pasta frolla non si è appallottolato rassodatamente sul tavolo di cucina, ma si è spalmato su ogni centimetroquadrato della tovaglia plastificata?

3 commenti:

  1. Ehm... tesoro... Non saprei il perchè e non vorrei dirtelo ma l'impasto della pasta frolla è quanto di più semplice ci sia da preparare in fatto di dolci! :-)))

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  2. Io ci ho provato una sola volta: un disastro; però ora ho un barattolone di marmellata di prugne da far fuori... se trovi la ricetta giusta passala!

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  3. @Luce: (la fregatura è stata l'albume, sicuramente. L'altra volta che la feci, credo fosse ancora il secolo scorso, mi venne perfetta, si vede che dormivo ancora stamane) - Comunque è deliziosa, la crostata finale! ^___^
    @Alda: io ho seguito quella di giallozafferano (in alto a destra il link), mia madre dice di usar meno burro (effettivamente) o margarina.

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