Domenica di follia.
Siamo andate a Venezia, con la scusa di incontrare un'amica che abita lontano (e che, chiaramente, non abbiam manco intravisto), siamo andate a Venezia.
Sempre magica, sempre scalcagnata (quale città portuale non lo è?), sempre benestante.
Ce la siamo vista, in lungo e in largo, e pure in traghetto (con l'insperato sole!)
Un pranzettino con tagliere e valpolicella (non oso scrivere quanto c'è costato, porcalapupattola!)
Una corsa a perdifiato per prendere il treno (a rischio, altrimenti, di dover passar la notte in città, e le finanze già tremavano al solo immaginarlo).
Un rientro con inglesini a lato, l'uno leggendo La conquista della felicità l'altro un libercolo della serie Streghe (oh my gosh!).
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